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eccetera. A favorire i contatti con l’estero era la partecipazione a numerosi programmi o della
Commissione Europea o Eureka.
Nel ventennio circa in cui Rispoli fu a capo dell’Elettronica, è riuscito a rendere efficiente una sorta di
comunità monastica laica, assimilabile, fatte le dovute proporzioni di taglia a quanto stava gestendo, a
Ivrea, Adriano Olivetti.
Nel contempo, all’esterno si stavano vorticosamente svolgendo le clamorose rivoluzioni che
avrebbero portato dal mondo analogico a quello digitale, passando dalle valvole ai transistor, dai
circuiti cablati a quelli stampati a quelli integrati e cosi via. Il Laboratorio ha continuato a mantenersi
aggiornato usando in modo pionieristico in Italia i primi micrologici.
Pur essendo le attività di ricerca spalmate su argomenti abbastanza diversi, che andavano dalla fisica
dello stato solido agli effetti delle radiazioni sui materiali all’efficienza energetica, ai metodi di
conversione dell’energia, alle tecniche ad apprendimento e cosi via, la coesione del Laboratorio era
mantenuta anche da numerosi seminari interni in cui ci si aggiornava su quanto compariva
all’orizzonte, i semiconduttori organici, la optoelettronica, i cristalli liquidi, i quasi-cristalli, le celle a
combustibile, i supercondensatori, la levitazione magnetica e cosi via. Tutte cose di cui si è molto
parlato negli anni successivi. Per rendere l’idea di quanto si stesse ancora in una fase preliminare si
può raccontare il seguente episodio. Presso il Centro di Ispra della Commissione Europea (quello da
poco ceduto dall’Italia, scandalo Ippolito) era attivo un Laboratorio per qualche verso simile al nostro,
col quale si intrattenevano rapporti anche con lo scopo di evitare duplicazioni e concorrenza. Ad un
certo punto delle trattative, siccome avevano cominciato ad apparire i primi transistor, era stata
avanzata, da uno dei due laboratori la proposta: “Voi continuate a coprire l’area valvole, noi ci
dedicheremo ai transistor”.
E’ ovvio che un insieme abbastanza numeroso di persone come quello non potesse essere immune da
un certo numero di eventi positivi e negativi. Fra quelle negative vanno ricordate alcune morti del
tutto imprevedibili, che hanno generato grande cordoglio. Un po’ di commozione appariva invece ai
brindisi organizzati al momento dei primi pensionamenti, che avevano toccato persone di una certa
età molto caratteristiche. Gli anni della contestazione hanno provocato un po’ di turbamento (di
breve durata) per contrasti nei differenti punti di vista, che però si sono rifless più sulla
partecipazione alle iniziative esterne che sulla vita del Laboratorio, che è sempre stata corretta e
amichevole. Come eventi positivi vanno invece menzionati alcuni intrecci che si sono poi conclusi nel
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